[24] Sed non omnia, Balbe, quae cursus certos et constantis habent, ea deo potius tribuenda sunt quam naturae. Quid Chalcidico Euripo in motu identidem reciprocando putas fieri posse constantius, quid freto Siciliensi, quid Oceani fervore illis in locis, 'Europam Libyamque rapax ubi dividit unda'? Quid aestus maritimi vel Hispanienses vel Brittannici eorumque certis temporibus vel accessus vel recessus sine deo fieri nonne possunt? Vide, quaeso, si omnis motus omniaque, quae certis temporibus ordinem suum conservant, divina dicimus, ne tertianas quoque febres et quartanas divinas esse dicendum sit; quarum reversione et motu quid potest esse constantius? Sed omnium talium rerum ratio reddenda est;

24. Ma non ? detto che tutto ci? che compie costantemente determinati movimenti debba essere riferito alla divinit? e non piuttosto a forze naturali. Pensi vi sia qualcosa di pi? regolare dell'alternarsi della marea nel Calcidico Euripo e nello stretto di Messina o del ribollire delle onde l? dove ? l'onda impetuosa Libia ed Europa divide ? ? Che dire delle marce che si verificano lungo le coste della Spagna e della Britannia e del loro crescere e decrescere ad ore fisse? Non possono forse aver luogo senza un intervento divino? Bada che se di ogni moto e di ogni evento che si verifichi con periodica regolarit? facciamo responsabile la divinit? finiremo con l'attribuirle anche le.45 febbri terzane e le quartane dei cui alterno ricorrere a periodi fissi nulla v'? di pi? regolare. Gli ? che di tutti questi fenomeni occorrerebbe dare una spiegazione razionale;